NUDA ARCHITETTURA MARCIO TOLOTTI ARCHITETTO

CONFUSIONE - ORDINE Sinonimi: Caos, scompiglio, disordine, mescolanza, accozzaglia, farragine, baraonda, pandemonio, guazzabuglio, ...

Nuda Architettura dell'Architetto Marcio Tolotti


CONFUSIONE - ORDINE
Sinonimi: Caos, scompiglio, disordine, mescolanza, accozzaglia, farragine, baraonda, pandemonio, guazzabuglio, tramestio, pasticcio, subbuglio, turbamento, mortificazione.
E' facile fare confusione, scambiare una cosa per un altra. In buona fede forse. 
Io però non credo alla buona fede ma all'onestà verso se stessi
E' facile cadere in errore se non si sa osservare, ancora più facile è dire la cosa sbagliata se non si sa riflettere prima di parlare. 
Altrettanto semplice risultare inopportuni a seguito del predicare bene e razzolare male.
Quanto serve per confondere l'ordine con lo stile
Poco, pochissimo! Infatti riconoscere lo stile è un fatto più leggero e frivolo, comprendere l'ordine delle cose è assai più faticoso. 
Lo stile poi è passeggero, gli affidiamo la nostra allegria momentanea: una giornata, una festa, una stagione o un periodo. Possedere ordine è una scelta duratura. 
Non è un capriccio
Non è simpatizzare per questo o per quello. 
Non è di certo imitare uno stile già dato!
Ecco che allora risulta facilissimo confondere l'originale con la coppia
Scambiare se stessi per altro da se, come l'attore su un palcoscenico, recitare un copione.
Confusione esistenziale e confusione banale. Sommare più confusioni banali = confusione esistenziale. La banalità è veicolo della perdizione, dello smarrimento se non che della frustrazione. Confondere il gres con l'ardesia equivale a scambiare il giorno per la notte. 
Affidare la comparazione al solo fatto geometrico è pari allo spegnere la luce.
Contrari: 
Ordine, quiete, tranquillità, impassibilità.

PERDERE LA PROPRIA IDENTITA’

Capita sovente che il capriccio del cliente costringa il purismo dell'Architetto a scontrarsi con la dura realtà. E non sta questa nel fattore economico, che pure oggi è una questione disastrosa, bensì nell'insormontabile erculea fatica  a cambiare le proprie malsane abitudini. 
Proprio questo fa un buon progetto di Architettura. 
Ci dice, neppure velatamente, come vivere meglio. 
Quali aspetti tralasciare e quali approfondire, quanto tempo dedicare a noi stessi e al prossimo. 
In che mondo viviamo? 
Quello per cui il luccichio di una superficie ne fa lievitare il prezzo? 
O la trasparenza tradotta in un celato vedo non vedo? Mi capita quindi di riflette sulla bontà di alcune scelte operate per rendermi conto di ciò che in realtà mi interessa. Sono maggiormente attratto da una varietà materica e dalla ruvidezza che ne scaturisce. Certamente sono attratto dalla luce ma preferibilmente dal contrasto che questa fa nascere con il buio. 
Quelle atmosfere in cui è palese un marcato senso del gusto, buono o cattivo non importa, essenziale è che sia presente. Diffido allora da tutti quei risultati ovattati e riconosciuti dall'occhio comune quasi a monito di una perdita di identità.La prima raccomandazione che vi sentirete fare se intraprendete un percorso lavorativo all’insegna dell’integrità e dell’etica tocca i limiti dello stucchevole. 

Vi ripeteranno che tocca fare un po’ di tutto e scendere a compromessi per sopravvivere ma vi assicuro che non si tratta di un verità assoluta. 

Anzi vi invito a sovvertirla.

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